Alzarsi alle 6 del mattino e sapere che due giovani pasticceri hanno già avviato la temperatrice per il cioccolato. Accendere il bollitore per un tè veloce con la certezza che, in quell’istante, i primi fili di zucchero si adagiano su stampi di silicone.
Sedersi in auto e affrontare poco meno di 100 km per coprire la distanza Milano-Brescia, lasciando che la mente cronometri le tempistiche di preparazione di una ganache e di un biscotto al cioccolato.
Fermarsi per concedersi un primo caffè doppio, mentre si ripassa il programma dei Campionati mondiali juniores di pasticceria di Rimini. La consapevolezza che restano solo pochi giorni al loro inizio e la tensione che aumenta perfino per un allenatore come Gianluca Fusto, pasticcere affermato e oramai rodato da una grande esperienza in fatto di concorsi e performance eccezionali.
Spegnere la radio e, finalmente, entrare in laboratorio sapendo che il lavoro più grande non è correggere errori o sottolineare fallimenti, bensì motivare e sostenere Antonio Daloiso e Andrea Bergognoni, i suoi allievi e pupilli, e per i quali Gianluca non esita a investire tempo ed energie, né ad affrontate alzatacce e chilometri di autostrada. I toni duri non mancano, nemmeno i rimproveri; eppure dal luglio dello scorso anno i due giovani pasticceri hanno preparato la loro gara con costanza e dedizione.
I capricci del cioccolato o dello zucchero, la stanchezza che tende trappole inattese sono solo alcuni degli scogli che i due ventenni sono chiamati a superare. Praline, sculture e un quiz box con ingredienti a sorpresa sono i gradini che li separano dalla possibile vittoria.
Lo sguardo di Antonio è concentrato sullo zucchero che diventa scultura e interpretano il tema del campionato, le “Emozioni della Natura”. Una sinfonia di colori e forme in una pièce che racconta l’emozione provata di fronte alle meraviglie dei fiori.
Antonio conosce a perfezione la materia che lavora. Non ha paura di avvicinare un cannello e costruire i petali di un girasole, o di appoggiare farfalle e libellule zuccherine su steli verdi. Le sue mani scorrono sicure la scultura, mentre gli stessi gesti si ripetono alle sue spalle, quando il suo amico Andrea si dedica alla propria opera in cioccolato. Le curve sinuose di una donna, Madre Natura, nascondono un piccolo uovo di cioccolato che racconta il mistero della vita e lo stupore di ogni uomo nel vedere prendere forma, da mani così giovani e apparentemente incerte, la Bellezza.
E in quell’infinito ripetersi di gesti, che forse mesi fa erano incerti, ora si scorgono i consigli del loro maestro, Gianluca Fusto. Se gli occhi dei due ragazzi guardano smarriti l’orizzonte, è solo perché la loro età si chiama “timore di fallire”. Accade così che un buon allenatore come Gianluca cerchi quello sguardo e lo sostituisca con la determinazione delle correzioni e la tenerezza di una vicinanza paterna. Dallo smarrimento nasce la comprensione dell’errore; dalla giovinezza ritorna più forte la motivazione per la conquista di un titolo da tutti sognato e ambito.
Nelle ore, nelle giornate e nei mesi sacrificati a questo obiettivo è racchiuso il desiderio di vincere di un team che ha nella passione il suo punto di forza.
Non importa quanto lontano andranno, perché paradossalmente la strada finora percorsa ha portato Antonio e Andrea a trovare se stessi e la propria vocazione.
Ora tocca a loro scendere in campo il 23 e il 24 gennaio a Rimini, con una sola e grande speranza…
Claudia Orlandi