ALTESINO FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

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Nel cuore della Toscana meridionale, lontano dalle affollate arterie di comunicazione e dai grandi poli industriali, permane un panorama intatto e in gran parte selvaggio: Montalcino.

Qui l’uomo ha saputo realizzare un rapporto rispettoso con la natura, preservandola negli anni da abusi e speculazioni edilizie, mantenendo inalterato nel tempo il fascino e la magia di un territorio incontaminato. Un esempio unico ed eccezionale di paesaggio culturale che nel 2004 l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Montalcino e i suoi vini rappresentano un binomio indissolubile, fatto di una tradizione e di una cultura ultramillenaria, che ha plasmato il paesaggio e ne ha caratterizzato profondamente l’aspetto socio–economico.

In questo contesto irripetibile sorge l’Azienda Agricola Altesino.

Tra le colline orientali di Montalcino si erge l’austera struttura del quattrocentesco Palazzo Altesi che domina la Tenuta.  Nelle storiche mura del Palazzo hanno trovato dimora le suggestive cantine, mentre a ridosso dei vigneti, sfruttando un dislivello naturale, sono state edificate le moderne strutture funzionali alle operazioni di fermentazione, affinamento e imbottigliamento.

Su una superficie complessiva di circa 80 ettari, di cui poco più della metà a vigneto, si estendono i cinque appezzamenti che costituiscono il cuore produttivo dell’azienda.

Altesino, Macina, Montosoli (primo Cru nella storia del Brunello di Montalcino e da sempre famoso per la produzione di vini di estrema eleganza), Pianezzine e Velona.

Oltre al Sangiovese grosso, che costituisce la maggior parte degli impianti (utilizzato per la produzione del Brunello, del Rosso di Montalcino e del Palazzo Altesi), si coltivano Cabernet Sauvignon e Merlot (che in blend con il Sangiovese danno l'Alte d'Altesi e il Rosso di Altesino), il Trebbiano e la Malvasia (per il Vin Santo), il Vermentino, lo Chardonnay ed il Viognier destinati alla produzione del Bianco di Altesino.

Dal 2002 Altesino è di proprietà della famiglia Gnudi Angelini che si avvale della collaborazione del direttore tecnico Claudio Basla, già socio fondatore operativo nella precedente gestione, dell’enologo Paolo Caciorgna e del responsabile commerciale Guido Orzalesi.

Negli anni Settanta Altesino introdusse importanti innovazioni che hanno interessato la produzione del Brunello di Montalcino, affermandosi così come realtà di spicco e punto di riferimento per tutto il territorio. Antesignana nella ricerca dell’eccellenza con l’introduzione, nel 1975, del concetto di “cru” (Montosoli), Altesino per prima utilizzò la barrique già nel 1979. Nel 1977 venne pensata e realizzata dall'Altesino, grazie alla consulenza del maestro distillatore Gioacchino Nannoni, la prima Grappa di Fattoria. I primi Futures, cioè la vendita in anteprima del Brunello, vennero stampati per il Brunello Altesino del 1985: un episodio che evidenzia una moderna concezione dell’impresa vitivinicola.

Da parecchi anni lo staff tecnico di Altesino si dedica alle sperimentazioni in cantina facendo uso di rovere francese e miscelando le diverse qualità di uve. Questo processo di ricerca ha portato alla produzione di vini innovativi come Alte d'Altesi e Palazzo Altesi - i due SuperTuscans - e del Rosso di Altesino.

Ma i vini più rappresentativi sono certamente i Brunello, in particolare il Brunello di Montalcino Riserva - prodotto esclusivamente nelle migliori annate - e il Brunello di Montalcino Montosoli.

Lo stile dei Brunello di Altesino è caratterizzato dai tipici e gradevoli sentori di violetta, frutti a bacca nera e delicate note cedute dalla maturazione in legno. Vini di grande struttura, ma allo stesso tempo di raffinata eleganza.

 

ALTESINO SpA Società Agricola

Montalcino (SI)

t. +39 0577 806208| www.altesino.it

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