Mancano pochissimi giorni oramai all’apertura ufficiale - la mattina di domenica 30 gennaio, a Milano - della settima edizione di Identità Golose: che è al tempo stesso fucina di idee, momento di confronto e vivacissimo luogo di incontro per chef, addetti ai lavori, produttori e giornalisti.
L’edizione 2011 – che come le ultime due si terrà al Milano Convention Centre, in via Gattamelata 5 – è all’insegna di un motto che in poche parole comprende l’essenza del momento che stiamo vivendo: “Il lusso della semplicità”, filo conduttore già del 2010, arricchito quest’anno da “I segni e i gesti”. «Perché i tempi lo richiedono, il mondo è cambiato e non si può non prenderne atto», ha spiegato Paolo Marchi, ideatore e anima del Congresso dalla sua nascita, durante la conferenza stampa di presentazione del Congresso. «E inoltre, i segni e gesti sono ciò che in una ricetta rimane immutato nel tempo. Prendiamo ad esempio il risotto allo zafferano, tra l’altro è stato uno dei piatti che ha rappresentato l’Italia e la sua cucina all’Expo 2010 di Shangai: lo si può fare in tanti modi, uno diverso dall’altro, ma se non ci metti lo zafferano, non è un risotto allo zafferano».
Quindi, questo Congresso - nato nel 2004, e che da allora continua a crescere e a raccogliere adesioni, interesse e fama – anche per il 2011 si pone l’obiettivo di tastare il polso della ristorazione di qualità, sia italiana sia internazionale, cogliendo al volo quelle che sono le nuove tendenze, però senza perdere di vista la realtà dei giorni nostri né la tradizione. «I miti nascono così: dal filtro della tua memoria, per poi mantenere solo le cose positive», ha aggiunto Massimo Bottura, con la sua capacità di usare le parole come gli artisti i colori: poche pennellate, e un intero paesaggio è già disegnato. Al Congresso, Bottura sarà presente in veste di relatore, e non solo: «Come Emilia Romagna, avremo uno spazio di circa 3 ore», ha anticipato lo chef modenese, «durante le quali faremo cose molte interessanti anche legate alla rottura del confine tra dolce e salato». Ed ecco un altro aspetto che caratterizzerà IG 2011. Il dolce infatti sarà presente un po’ ovunque nei tre giorni del congresso, e in diversi ambiti: perché oramai la frontiera tra dolce e salato è sempre più esile, e il dessert diventa spesso il prolungamento dei piatti serviti prima. «Negli ultimi anni, alcuni pasticceri sono diventati cuochi, e viceversa», ha sottolineato Paolo Marchi, «e un menu degustazione non ha senso che si interrompa al carrello dei formaggi: se vuoi fare una cucina d’autore, l’autore deve pensare fino alla fine del pasto».
Questo e molto altro è ciò che accadrà durante le tre, intensissime giornate del Congresso. Che vedrà coinvolti oltre 60 relatori, compreso Carlo Cracco, tra i primi a salire sul palco, domenica 30 alle 11.30: «Prepareremo un piatto di pasta particolare, che le persone in sala potranno assaggiare. E poi anche qualche altra cosa legata a una certa resina», ha anticipato in modo sibillino Cracco, durante la conferenza, suscitando la curiosità di tutti i presenti.
Come regione ospite, quest’anno torna il Piemonte: «Terra che qui in Lombardia consideriamo come nostra cugina, è che inoltre si distingue per innovazione e tradizione allo stesso tempo, e per eccellenze assolute come il tartufo», ha commentato Marchi. «E in più, quest’anno ricorrono i 150 anni dell’unità d’Italia».
C’è poi un’altra importante novità, che interesserà e coinvolgerà anche i non addetti ai lavori: il Congresso IG 2011 si fa tre. O meglio, è collegato e ospita altri due eventi, entrambi aperti al pubblico: “Un Risotto per Milano” e “WineLove”. «Già lo scorso, alla sua prima edizione, “Un Risotto per Milano” ha avuto grande successo», ha sottolineato Giovanni Terzi, Assessore alle attività produttive ed eventi del Comune di Milano. «Il risotto, oltre a essere il piatto simbolo della nostra città anche all’estero, sarà in questo caso anche un mezzo per contribuire all’operato di Anlaids, associazione alla quale verrà devoluto il ricavato degli incassi dell’iniziativa, il cui costo al pubblico parte da un minimo di 8 euro per porzione». Quest’anno, oltre ai cinque appuntamenti in centro città in programma per sabato 29 - grazie ai quali si potranno assaggiare altrettanti risotti d’autore - gli appassionati di questo piatto potranno “bissare” anche all’interno di “WineLove”, dove altri nove chef si cimenteranno nella preparazione della ricetta emblema della cucina meneghina e non solo. «“WineLove” è un evento che ho ideato alcuni anni fa, e che tutt’ora curo», ha spiegato Ludovica Amat, «con l’intenzione di permettere di conoscere e degustare un’ampia gamma di vini, tutti con un ottimo rapporto qualità/prezzo». Da sabato 29 al lunedì 31, saranno dunque 21 le cantine ad animare “WineLove”, all’interno dello stesso Centro che ospita Identità Golose, e ad accogliere i milanesi e tutti coloro che vorranno intervenire. In abbinamento, appunto, ai nove risotti “golosi” firmati da altrettanti chef di cucina d’autore.
Fiorenza Auriemma